Elemento spesso sottovalutato, nonostante sia uno dei punti di forza dell’arredamento, il tessuto è in grado di esaltare il carattere di un’abitazione spesso più efficacemente di un qualsiasi mobile o accessorio. Ma come mai un ornamento così importante rischia di essere messo in secondo piano? Il motivo va ricercato nella fase in cui viene scelto: di solito è uno degli ultimi oggetti a entrare in casa, dopo un’estenuante ristrutturazione o una corsa per cercare il pezzo d’arredo migliore sulla piazza. Arrivati a questo punto quasi nessuno ha più voglia di investire ulteriori energie per la scelta di una stoffa: il rischio è farsi guidare dalla stanchezza e incappare in errori che avranno come risultato l’acquisto di un tessuto che nulla avrà a che fare con le proprie esigenze. Per dare nuovo lustro a un materiale così pregiato, bisogna imparare dal passato, quando i mondi di tessuti e arredi viaggiavano di pari passo, tendenza che purtroppo si è modificata dal secondo dopoguerra, con lo sviluppo dell’industria di massa, ma che dovrebbe essere riabilitata con l’aiuto dei professionisti del settore.
Come scegliere i tessuti per l’arredamento
Che siano per tende, cuscini, divani, tappeti, i tessuti per arredamento sapranno conferire un look unico agli interni, anche se è importante conoscere a fondo le peculiarità dei materiali e il modo corretto di accostare i colori per avere una resa ottimale, al pari delle stanze visibili sulle riviste di settore. La prima domanda da porsi è su quale parte della casa o arredo si vuole apporre il tessuto, di quale tonalità e fantasia, volgendo costantemente l’occhio allo stile dell’ambiente circostante, valutando la possibilità di abbinare la stoffa a qualche altro elemento già presente. Tra i materiali più sfruttati in ambito domestico ci sono la lana e il lino: quest’ultimo è particolarmente resistente alle rotture, a differenza del cotone che non si può considerare il più durevole nel tempo. La seta saprà impreziosire una zona raffinata ed elegante, anche se manca di vigore. Alcuni tessuti innovativi, come i sintetici, sono appositamente studiati per garantire morbidezza al tatto, al pari dei tessuti naturali, che tuttavia hanno guadagnato terreno per l’attenzione verso il green che si sta diffondendo negli ultimi anni. I primi hanno dalla loro però la facilità di pulizia, da non sottovalutare se la priorità è riuscire a lavare comodamente la stoffa in lavatrice. Per quanto riguarda i colori, c’è una regola base da mantenere: quale atmosfera si vuole creare nella stanza? Va da sé che i toni brillanti o le fantasie portino calore, mentre se l’obiettivo è rendere visivamente più ampio lo spazio basterà optare per nuance chiare o per strisce verticali.
Tendenze 2021: il minimalismo tecnologico
Quest’anno, per chi non ama tanti fronzoli e vuole arrivare dritto al punto, conviene puntare sullo stile minimalista, nato dall’esigenza di rimuovere ciò che è superfluo e di allontanarsi dalle stravaganze tipiche della pop art. Il 2021 sarà infatti all’insegna della praticità e della semplicità, parole che si coniugheranno altresì nei tessuti di design, realizzati con materiali leggeri e neutri, senza eccessive decorazioni, ma che sapranno donare un senso di equilibrio alle stanze. Le linee dei tessuti saranno per lo più semplici, e i colori slitteranno dal grigio al bianco, passando per il beige. L’importante è che le stoffe si presentino a tinta unita, mentre se si preferiscono trame elaborate è meglio giocare con diverse tipologie di tessuto, così da non intaccare con cromature forti l’eleganza dello spazio.
Per le tende la scelta ricadrà su tessuti ariosi quali lino e cotone, in grado di filtrare luce nella stanza per illuminarla al meglio, creando un effetto magico. Non è raro trovare nel trend minimal dei modelli a rullo, che si srotolano a piacimento grazie all’ausilio di appositi sistemi smart. Con la loro aerodinamicità riusciranno a conferire un look moderno alla casa. In alcune zone dell’abitazione, in particolare la cucina, è meglio dotarsi di tessuti ignifughi.
Lo stile cottagecore
In contrapposizione (ma neanche troppo se si considerano certi aspetti) con il minimalismo, c’è lo stile cottagecore: i periodi trascorsi in casa hanno fatto venire nostalgia di una vita semplice, all’insegna di ritmi scanditi dalla natura. Lo scopo di questo orientamento è creare un rifugio accogliente in armonia con l’ambiente esterno, ricercando un mondo passato che spesso si rimpiange. Come per il minimal, la scelta dei tessuti ricade su cotone e lino, ma stavolta ricchi di fantasie, in particolare motivi floreali o fogliacei, tipici degli ambienti rustici e in pendant con i richiami botanici presenti sulla carta da parati delle stanze. Se il romanticismo non fa per voi, potrete optare per tessuti scottish.
Le nuance delle stoffe possono trovarsi agli antipodi: o si punta sul pastello, oppure su toni naturali come il marrone e l’avorio. Un’altra caratteristica del cottagecore è infatti quella di far sentire chi lo sceglie come un tutt’uno con il paesaggio: non per niente nei mobili è il legno a farla da padrone.
I divani in questo stile, dalla forma arrotondata, vanno completamente ricoperti di stoffa. Le tonalità chiare sono le preferite, soprattutto il bianco sporco che dà un senso di vissuto all’oggetto.
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