La decoratrice d’interni Marie Olsson Nylander lavora per la rivista svedese Residence e per la norvegese KK-Living.
Abita a Höganäs, nella Svezia meridionale, dove è cresciuta e dove è tornata a vivere da poco in una villa di 300 metri quadri con i tre figli e il cane.
Bill, l’ex marito, vive poco lontano e i bambini possono facilmente incontrare il padre ogni giorno.
La facciata della villa di Marie è stupenda. Le due agavi giganti, nei grandi vasi ai lati dell’entrata, fremono al soffio gelido del vento dell’Öresund, lo stretto che separa la Svezia dalla Danimarca, che è soltanto a poche centinaia di metri dalla casa.
Qui si può notare il bel motivo artistico della porta d’ingresso in vetro e legno, realizzato da un artigiano di Helsinborg. L’ingresso è illuminato da un lampadario in vetro e ferro battuto nero, proveniente dalla Francia. Il pavimento è in piastrelle bianche e grige di Olsson & Jensen.
Data l’abitudine nordica di togliere le scarpe entrando in casa, questo è il rivestimento ideale per una facile pulizia dopo avere lasciato le calzature sporche di fango in entrata.
Lungo la scala, Marie ha tolto la tappezzeria e fatto dipingere di nero tutte le parti in legno, tranne il pavimento, lasciato grezzo. Il tappeto è di Apartment di Copenaghen.
Le piastrelle che ricoprono il pavimento dell’entrata si arrampicano per un tratto su per la parete dello spogliatoio. Scarpe di Gemma Shop, Helsingborg, appendiabiti di Tom Dixon, sedia del mercato delle pulci.
Il soggiorno viene usato anche come studio fotografico. Marie ha comprato il lampadario in uno stand ad una mostra di Marc Eden Schooley a Parigi, nel 2006. Lo specchio proviene da un’asta, la lampada è di Flos.
Il divano a sinistra nella foto, ricoperto da un telo bianco è di Ligne Roset, i cuscini di Lily & Oscar, il divano in pelle “Anfibio”, disegnato nel 1971 da Alessandro Becchi per Giovannetti, è stato acquistato da Lauritz.com ad un prezzo irrisorio.
Il tappeto è di MO arredi, il tavolo di Olsson & Jensen, il vaso in legno di Love Warriors.
In tutta la casa si trovano libri e fogli con appunti e disegni per nuove idee. Sul tavolo di Olsson & Jensen, in legno grezzo, su alcuni schizzi e riviste, è appoggiata una piccola lampada in cristallo giallo acquistata da Millas a Oslo.
Sul tavolo da pranzo in legno massiccio di Olsson & Jensen, sono disposti i pezzi di antiquariato e le bacheche a campana in vetro contenenti i teschi, acquistati da Millas di Oslo. Da Millas proviene anche la lampada a sospensione nera usata un tempo in una fabbrica.
Il candeliere Octopus è di Artilleriet. Le sedie rosa vengono da un mercato dell’antiquariato di Parigi e la scultura raffigurante una testa è stata acquistata da Blocket.
In cucina c’è un regalo che Marie e l’ex marito Bill si sono fatti durante la luna di miele a Londra. Si tratta di un armadio da stabilimento balneare che risale agli anni ’20. Lo avevano già nella loro abitazione ad Arild ed è stato in seguito portato nella villa, dove è rimasto a Marie.
La grande poltrona proviene da un’asta dalla svizzera De Sede, la gigantografia è di Bente Helenesdatter Pettersen, la bottiglia di vetro sull’armadio è di Fil de fer, la ceramica di Mölles e la lampada di Bellalite.
La cintura nella foto è una creazione della mamma di Marie, anche lei dotata di talento creativo. Gli altri oggetti vengono dall’India, dove l’arredatrice si reca almeno una volta all’anno per fare acquisti.
Nella foto di Ann Cathrin Buchardt vediamo Marie nel soggiorno, seduta sul divano Strips della serie Arflex, disegnato negli anni ’70 dalla famosa architetto Cini Boeri.
Nell’armadio al piano superiore sono radunati diversi oggetti, tra cui cuscini vintage, una scultura in ceramica di Agneta di Örkelljunga, una borsa di Rika e un cesto in legno di Olsson & Jensen.
Per sistemare il soffitto della cucina sono state necessarie due settimane. Anche il pavimento ha richiesto un enorme lavoro. Sono state tirate via tutte le travi, ripulite e rimesse a posto.
La cucina, di Poliform, è in Corian, un materiale inventato e prodotto dalla Du Pont nel 1967, che ha gli stessi pregi della pietra e non presenta i tipici difetti del truciolare o del materiale sintetico.
Il bancone in acciaio inossidabile è stato costruito su misura dall’ex suocero di Marie. Il tagliere è di Fil de fer.
Il disimpegno al piano superiore serve a Marie per riporre oggetti che ancora non hanno trovato il loro posto nella casa, o per lasciare in vista foto o altro materiale da cui trarre ispirazione. In effetti il piano superiore viene usato dall’arredatrice più che altro come un unico grande studio.
Il cane Chorizo in posa davanti a due dipinti a olio. Quello più in alto proviene da Esteten di Malmö e l’altro dal negozio Millas di Oslo. Lampada di Olsson & Jensen.
Marie Olsson Nylander ama le piante grasse. “Sono le migliori, non muoiono mai!” afferma. E come darle torto? Se non avete il pollice verde, o non avete tempo da dedicare alle piante, adornare la casa con quelle grasse è la scelta migliore.
Nella stanza da lavoro e angolo-studio vero e proprio, c’è una vecchia lampada, un tempo usata nell’ufficio di una fabbrica. La tela nera è di Bente Helenesdatter Pettersen, il vaso in cemento di Fil de fer. Le sedie in plexiglas sono state recuperate a un’asta.
Sull’altro lato della stanza da lavoro, vediamo alcune foto attaccate alla parete con il nastro adesivo e una foto della famiglia, prima della separazione, attaccata ad uno specchio appoggiato a terra.
Lo specchio è in legno bianco decapato e si intona benissimo al pavimento in legno grezzo e alla porta interna.
Negli anni la villa è servita come negozio di alimentari, banca, ufficio di spedizioni e assicurazioni ed è stata sede del consolato britannico e di quello danese. È così maestosa che sembra quasi fuori luogo in questa cittadina.
Marie Olsson Nylander vi si è stabilita per ora con grande soddisfazione. Probabilmente, però, in futuro cambierà ancora casa. Pensa che potrebbe decidere di vivere in una dimora in pietra, in una terra calda dove invecchiare, o invece, chissà, in un grande appartamento a Copenaghen. Sicuramente è per questo che la sua casa attuale non ha affatto l’aspetto di un’abitazione definitiva.
La villa è costata molto, ma Marie Olsson Nylander è riuscita a tirare sul prezzo per via della cucina, che all’inizio era quasi inesistente e che ha richiesto una gran mole di lavoro.
Il resto degli arredi è stato acquistato a prezzi molto bassi. Ed è proprio con questo argomento che Marie ci saluta, lasciandoci con la sua idea più recente, che è anche un suggerimento: spendere pochissimo.
“Acquisto tutto in rete -dice- ci sono mobili che nessun altro vuole comprare. Apprezzo sempre le cose di qualità, ma non voglio gettare via un mucchio di soldi!”
Un consiglio che molti vorranno seguire, specialmente per una casa in cui non sono sicuri di restare a lungo.
(Foto di Sara Svenningrud)
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