“The best everyday example of relativity, the finest symptom of human intelligence, is humor” – Philippe Starck
Era il 2004 quando uscì il mouse ottico Microsoft firmato Philippe Starck. Avevo scoperto da un paio d’anni l’esistenza e le opere di Starck e, complice la giovane età, questo designer burlone segnò in qualche modo il mio ingresso nel mondo del design.
Già irrimediabilmente conquistata dal suo pezzo forte, il geniale, conturbante Juicy Salif, volevo a tutti i costi quel mouse. Non tanto per la sua effettiva bellezza o utilità, ma per avere almeno un oggetto in casa firmato Starck.
Ogni volta che andavo alla compianta Fnac di Genova lo vedevo lì, accattivante e nuovissimo, pronto a conquistarmi.
Beh, non lo comprai mai.
(Se la memoria non mi inganna preferii spendere i soldi a disposizione in quel periodo per un iPod mini. Ma questa è un’altra storia)
Nonostante ciò, quando sento parlare di Philippe Starck sorrido ancora, ripensando a quando, poco più che adolescente, ero stata tentata da questo designer, che presto scoprii essere criticatissimo.
“O lo ami o lo odi”, dicevano. Come fai a odiare un uomo che ti regala frasi come “Tomorrow will be less” o “The more materiality there is, the less humanity there is”?
Evidentemente si può.
Ma per chi invece non sa resistere al fascino di uno dei designer più conosciuti al mondo, ecco un breve sunto della sua carriera.
I primi anni
Figlio di un ingegnere aeronautico, Philippe Starck nasce nel 1949 a Parigi. A vent’anni si fa conoscere nel mondo del design per aver costruito una casa gonfiabile durante i brevi studi alla scuola di design e diventa art director per lo stilista Pierre Cardin.
Presenta alla fine degli anni ’70 progetti che diventeranno storici, come la discoteca Les Baines Douches di Parigi, e nel 1982 il Ministro della Cultura Jack Lang consiglia a François Mitterand, al tempo Presidente della repubblica francese, di rivolgersi a Starck per arredare i suoi appartamenti privati.
Poco dopo Ubik, la società di design fondata dal nostro Philippe, inizia a collaborare regolarmente con grandi brand come Kartell, Flos, Vitra e Alessi.
Ed è proprio con Alessi che arriva il progetto che lo consacrerà: il Juicy Salif, lo spremiagrumi a forma di ragno ispirato da un piatto di calamari mangiato sulla costiera amalfitana.
Ma anche prodotti come la formaggiera con grattugia Mister Meumeu a forma di testa di mucca e la lampada Miss Sissi faranno parlare.
L’era delle sedie
La fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 segnano un momento importante per il design delle sedie. Nel 1998 Starck presenta La Marie, la prima sedia trasparente e moderna stampata da un monoblocco di policarbonato.
Presto la famiglia di sedie si evolve e arrivano anche Victoria, Eros, la Bubble Club Chair in pelle e la poltrona Louis Ghost.
Lampade e dichiarazioni
Le lampade della serie Gun by Flos sono una dichiarazione di protesta contro i tempi violenti nei quali viviamo.
I due modelli di punta hanno come base pistole e fucili, ma non tutti i pezzi della collezione sono provocatori, anzi, sono presenti anche normali lampade da tavolo per chi sta al computer e lampade da lettura con un pratico scaffale integrato.
Starck intanto allarga sempre di più i suoi orizzonti e continua a collaborare per progetti di arredamento in alberghi di lusso e boutique in tutto il mondo.
I “protégés” di Starck
Tra i soci più illustri di Philippe Starck scopriamo gli industrial designer Matali Crasset, Patrick Jouin e Christophe Pillet, specializzato nel design di lusso.
Incoraggiare la prossima generazione di designer è sempre stato importante per Starck e nel 2009 ha accettato di partecipare al talent della BBC Design For Life, durante il quale ha giudicato i progetti di dodici aspiranti designer.
Le novità
Lo abbiamo visto pochi mesi fa all’apertura del 100% Design di Londra per presentare la sua collezione per Ceramica Sant’Agostino, ma per il 2015 ci attendono altre succulente novità.
Non vi basta? Tranquilli, parleremo ancora di lui!
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