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Bagno

La scelta della doccia ideale

Se sei in fase di costruzione della tua casa, o stai pensando semplicemente di ristrutturare il bagno di quella nella quale vivi, la scelta della doccia non è secondaria, anzi deve essere effettuata avendo chiari diversi aspetti che possono fare la differenza e che vanno dalla diverse funzionalità, alle misure, fino ai materiali del piatto e del box doccia, aspetto quest’ultimo davvero importante e su cui ci soffermeremo in modo particolare, passando per l’estetica e il design.

Misure e spazio di installazione

L’acquisto deve essere preceduto da una attenta considerazione degli spazi a disposizione, che passa attraverso il calcolo degli ingombri relativi agli altri elementi che compongono il bagno (porte, sanitari, mobili, finestre), dello spazio necessario all’apertura e delle misure dei componenti interni alla doccia medesima (rubinetti, portasapone, doccione). Come si comprende facilmente, questa valutazione permette di ottimizzare la disposizione dei volumi e di rendere l’accesso all’interno della doccia più semplice e agevole.

Utilizzando dei piatti doccia classici, si può fare riferimento a delle misure standardizzate. I formati più comuni e diffusi sono i piatti doccia quadrati con misure 70×70 oppure 80×80 o rettangolari con misure 120×80; 80×100; 70×90. Ma non mancano le docce semicircolari o a incasso nelle nicchie ricavate in muratura.

Apertura

Quello della scelta dell’apertura è una valutazione che discende direttamente da quella degli spazi. Oggi esistono molteplici soluzioni di design che permettono di dotare il vano doccia dell’apertura che meglio si addice all’ambiente in cui verrà installata. Per ambienti di minor dimensione si può ricorrere a delle aperture scorrevoli o a soffietto o a soluzioni angolari che riducono l’ingombro ma non il comfort, mentre per stanze da bagno più confortevoli si può tranquillamente far uso di porte ad anta apribili verso l’esterno.

I materiali

Come accennato in apertura, la scelta dei materiali è decisiva. Oggi esiste un ventaglio di possibilità piuttosto ampio. Per il piatto doccia, in fase di progettazione, la scelta può ricadere su molteplici materiali che vanno dalla ceramica, all’acrilico, alla resina fino al gres e all’acciaio.

La scelta deve tenere conto dello stile del resto del bagno e della caratteristiche di ogni singolo materiale. La ceramica è un classico con un buon rapporto qualità prezzo non privo di inconvenienti dovuti a usura e pulizia. Trattato con prodotti detergenti aggressivi, infatti, tende a macchiarsi e a ingiallire con il sole. Nel tempo è facile osservare anche la formazione di crepe. L’acrilico, più leggero e conveniente della ceramica, ha un’ottima resistenza nel tempo e l’indubbio vantaggio di consentire, attraverso il taglio, la personalizzazione delle misure, oltre a presentare uno spessore ridotto ideale per delle installazioni filo pavimento molto belle e originali. Anche in questo caso, occorre fare attenzione all’esposizione ai raggi solari e ai prodotti detergenti. Una delle soluzioni che più si sta facendo largo ultimamente è quella del gres, che permette di personalizzare il prodotto sulle esigenze estetiche e di sicurezza del cliente. Di facile manutenzione, resistente a funghi e macchie, è in grado di sopportare calore e agenti chimici.

Altro materiale di tendenza e grande praticità è la resina, resistente e durevole, permette una personalizzazione ottimale. Sottile, consente l’istallazione filo pavimento, sopporta bene l’aggressione degli agenti chimici e gli sbalzi termici, ha un gradevole effetto pietra e, in caso di scheggiatura, può essere ripristinato facilmente senza l’intervento di un professionista. Una scelta insolita e originale è quella dell’acciaio che può essere personalizzato con smalti e finiture diverse. Consente l’installazione filo pavimento grazie al suo spessore ridotto, facile da pulire, va però trattato con attenzione sia con la scelta dei prodotti di pulizia sia evitando di scheggiarlo, perché in quel caso l’acqua lo potrebbe arrugginire e bucare.

Per quanto riguarda le pareti del box, invece, i materiali più usati sono acrilico e cristallo temperato. In passato l’acrilico ha costituito la scelta preponderante per questa componente della doccia anche per la sua convenienza. Si tratta, tuttavia di un materiale che con il tempo tende ad ingiallire e, soprattutto, presenta problemi di sicurezza. In caso di urto, infatti, l’acrilico tende a rompersi in lastre taglienti, cosa che non avviene con il cristallo temperato che viene sottoposto ad un particolare trattamento termico, chiamato tempra per l’appunto, che ne aumenta la resistenza meccanica e, in caso di urto, ne produce la rottura in piccoli frantumi.

Qualche curiosità

Una doccia non bisogna solo saperla costruire ma anche utilizzare per sfruttarne al meglio i vantaggi sia in termini di risparmio di acqua ed energia sia in termini di benefici psicofisici. Un gruppo di ricercatori britannici ha studiato la formula matematica della doccia perfetta, prendendo in considerazione tre variabili di riferimento come temperatura, tempo e pressione dell’acqua.

La temperatura ideale è vicina a quella del corpo, intorno ai 35-37 °C e la durata giusta è di 4-5 minuti (si calcola che il consumo idrico sia mediamente di 10-12 litri al minuto). Prolungando la doccia fino ai 10-12 minuti, oltre ad andare incontro a fenomeni di disidratazione della pelle, il consumo di acqua diventa paragonabile a quello di un bagno in vasca. Un limitatore di pressione, montato sull’erogatore, fa risparmiare ogni anno fino a 30 mila litri di acqua e 700 kWh.

Tra gli altri consigli per la doccia perfetta vi è anche quello di evitare saponi schiumogeni contenenti tensioattivi che sono sia più difficili da sciacquare che potenziale causa di irritazioni cutanee. Meglio scegliere agenti lavanti a base vegetale, delicati e idrosolubili. Seguendo questi semplici consigli è possibile ridurre spreco idrico ed energetico oltre che conseguire un migliore benessere fisico e mentale.

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