Quella dei coniugi Charles e Ray Eames è una storia davvero incredibile, che è riuscita a sposare in tutti i sensi amore e passione. Si tratta di una coppia che ha completamente rivoluzionato il design del XX secolo e che ha fatto da pioniere per il cosiddetto “design organico”. Il loro studio era la loro casa.
Di base per moltissimi anni a Los Angeles, questo grande duo fece ingresso nella storia del design con la famosissima Organic Chair, presentata nel 1940 ad un concorso presso il MoMA di New York.
Si tratta di un pezzo che tutti saprebbero riconoscere: modellata sul corpo umano, la sedia vinse il concorso grazie alle sue linee così semplici eppure così eleganti e rivoluzionarie. Inizialmente, però, la sedia non si presentava come un prodotto di facile commercializzazione, anzi.
Era impossibile da costruire, poiché lʼindustria ancora non aveva sviluppato le tecniche necessarie alla sua realizzazione.
Ad oggi la sedia è ancora prodotta da Vitra, una delle prime aziende al mondo che hanno puntato sul design e che, fondata in Germania nel 1950 a Weil am Rhein, ha acquistato i diritti delle opere di questa straordinaria coppia di designers.
La sua grande crescita e sviluppo a macchia d’olio ha portato i suoi prodotti nei negozi di tutto il mondo; anche qui in Italia abbiamo numerosi canali dove poter acquistare i suoi prodotti.
Uno tra i più conosciuti e apprezzati è di sicuro Mohd (Mollura Home Design), che si occupa proprio di far conoscere la bellezza del design autentico tramite il web; non è un caso quindi che all’interno del sito ci sia proprio una pagina dedicata al brand Vitra.
Tornando alle sedie che Charles & Ray Eames hanno realizzato per questa azienda fondata da Wili Fehlbaum, troviamo dalla Lounge Chair, alla Panton Chair, passando anche per altri oggetti di design, come lʼappendiabiti Hang it All, o il contenitore universale Uten Silo.
Anche lʼaltrettanto famosa La Chaise, creata nel 1948 e ispirata al bronzo Floating Figure dello scultore Gaston Lachaise. Si tratta di un design particolarmente espressivo e che mai aveva visto qualcosa di simile prima di allora. Sono tutti oggetti che, tuttora, anche i meno appassionati di design scelgono per i loro arredi.
Si trovano spesso anche online su e-commerce specializzati come questo qui, tanta è la fama e la diffusione di questi bellissimi oggetti per interni.
Sicuramente, il materiale preferito dalla coppia di coniugi era lʼavveniristica plastica, che permetteva di ottenere in maniera facile ed economica ogni tipo di forma e linea. Ma gli Eames non sono stati solamente dei portentosi designer.
Di pari passo alle loro creazioni, infatti, si dedicarono anche a molti progetti di architettura, come ad esempio le Study Houses di Pacific Palidades, che furono progettate in collaborazione con un’altra pietra miliare dellʼarchitettura e del design: Eero Saarinen.
I coniugi furono pionieri anche nella comunicazione con il grande pubblico. Sono infatti ricordati anche per i loro cortometraggi e le loro opere audio-visive con cui accompagnavano le loro esposizioni. Da ricordare sono A Communication Primer del 1953, Tops del 1969 e Powers of Ten, realizzato nel 1977.
Il loro nido dʼamore e di creazione è inoltre pieno di una varietà di media meticolosamente catalogati: disegni, film, cortometraggi, diapositive, tutte proposte con una grafica davvero inequiparabile.
Il loro motto, dunque, “Do more with less”, divenne presto una linea guida del design di tutto il mondo e tuttʼora risuona come un monito per chi vuole raggiungere risultati validi e sviluppare al meglio le proprie idee.
Sono stati tantissimi i designer che negli anni a venire si sono ispirati al lavoro di questa coppia, che ha fatto dello stile minimalista e delle linee eleganti la quintessenza della propria creatività.
Il tutto, ovviamente, senza rinunciare alla funzionalità, fondamentale per qualsiasi oggetto di design.
Con le loro opere, Charles e Ray Eames hanno quindi dato espressione ai movimenti sociali dellʼAmerica del dopoguerra, sposando un processo creativo che metteva al primo posto non solo la bellezza, il gusto e la personale interpretazione del design, ma anche e soprattutto le esigenze della società.
Le loro opere, infatti, dovevano essere accessibili a tutti, realizzate in materiali e linee semplici, che semplificassero altrettanto la vita degli americani e accompagnassero la Nazione nella ripresa.