Idee e consigli

Climatizzatore rotto? L’intervento di un idraulico è fondamentale

Con l’arrivo della bella stagione, soprattutto nelle grandi città, si comincia a respirare con difficoltà a causa delle roventi temperature e dell’umidità che non dà tregua. Sia in casa che in ufficio, la situazione varia di pochissimo e i rimedi tradizionali (ventilatori, ventagli, etc.) non bastano per ritrovare un po’ di refrigerio. Se si arriva a soffrire il caldo cittadino, molto spesso la colpa è anche dell’uomo che tralascia completamente la manutenzione dei climatizzatori.

Quando abbandonate a sé stesse, le componenti dell’impianto di climatizzazione finiscono con l’essere vittima dell’usura, rendendo il dispositivo inutilizzabile. Al fine di evitare che ciò accada è necessario, perciò, chiedere l’intervento tempestivo e risolutivo di un professionista disponibile nella propria città, sia che si tratti di un idraulico Roma, a Milano o in qualsiasi altra località in cui si risiede.

A seconda delle reali esigenze, l’intervento dell’idraulico può assumere carattere preventivo o ripristinatorio. Detto ciò, è bene chiarire quale sia la differenza tra un intervento preventivo ed uno di tipo ripristinatorio dell’impianto di climatizzazione. Per scoprirlo, ti basterà proseguire con la lettura di questa breve guida.

Gli interventi di tipo preventivo: quali sono e a cosa servono

Effettuando delle ricerche online, bastano pochi minuti per individuare un idraulico in grado di portare a termine degli interventi di carattere preventivo sui climatizzatori. La categoria comprende tutte quelle operazioni volte ad impedire la formazione di guasti improvvisi, riuscendo a preservare un ambiente sano ed accogliente. L’operatore qualificato si occuperà della pulizia dei filtri e della ricarica del gas.

La pulizia dei filtri, rimuovendo le unità interne (split) del climatizzatore, evita l’accumulo di pollini e di batteri nocivi per le vie respiratorie. Se la pulizia dei filtri non acquista cadenza regolare, le conseguenze vanno dalla diffusione dei cattivi odori all’aumento del grado di rumorosità della macchina. C’è poi il rischio che i soggetti allergici alla polvere o al polline siano costretti ad allontanarsi dall’appartamento per tornare a respirare normalmente.

Invece, per quanto riguarda la ricarica del gas, l’operazione va eseguita di anno in anno, al fine di implementare il livello d’efficientamento energetico del sistema e di allungare la vita al climatizzatore. Trattandosi di attività di una certa complessità, è importante rivolgersi agli esperti del settore.

Gli interventi di tipo ripristinatorio: quali sono e a cosa servono

Se il climatizzatore smette di funzionare a causa di un guasto interno, l’unica via di salvezza è un intervento di ripristino con l’aiuto di un idraulico certificato. Il più delle volte, l’arresto del climatizzatore è causato da un malfunzionamento del circuito refrigerante o dal pessimo stato delle tubature, lese dalla continua esposizione alla luce solare.

La prima cosa da fare è un lavaggio del motore esterno tramite una speciale pistola ad acqua, liberandolo dalla polvere in eccesso. Così facendo, non si corre il rischio che la polvere si trasformi in fango, restando attaccata al radiatore. Generalmente, unendo il getto d’acqua alla potenza di un compressore, si riduce enormemente la probabilità che la polvere torni ad infiltrarsi nel giro di qualche mese dall’intervento.

Completato il lavaggio del motore esterno, l’atto successivo implica il recupero del liquido refrigerante o, se ciò non fosse possibile, lo svuotamento dell’apposito contenitore. La procedura descritta, da un lato, consente l’isolamento della perdita interna, dall’altro, agevola la ricarica del circuito refrigerante.

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