Una caldaia da sostituire dà segni inequivocabili di malfunzionamento. Gli indizi sono spesso ambigui ed equivocabili, e a un occhio poco esperto possono passare addirittura inosservati. Alcuni dei disservizi più evidenti, ad esempio, sono lo spegnimento improvviso e ripetuto della caldaia o l’assenza di acqua calda sanitaria; per non parlare di rumori sospetti, che possono provenire dall’impianto o dall’apparecchio.
Quando si verificano le prime avvisaglie, la soluzione più immediata è quella di sottoporre la caldaia a un intervento di riparazione, ma se il problema si ripresenta o se la riparazione può risultare eccessivamente onerosa, significa che è arrivato il momento di provvedere alla sostituzione. Se la caldaia ha già alle spalle alcuni anni di esercizio, è importante non sottovalutare tutti i segnali che annunciano un’imminente rottura. Inoltre, provare a sistemare il danno spesso non risolve il problema e, in alcuni casi, comporta l’insorgere di spese successive ed evitabili.
Perché sostituire una caldaia
Oltre a evitare il costo di continui interventi tecnici, sostituire una caldaia consente di evitare gli sprechi e ottenere un chiaro risparmio nei costi. Un prodotto obsoleto o non funzionante comporta in genere un consumo maggiore di combustibile, risultando meno efficiente ed economico di uno di ultima generazione. Non è raro, infatti, che costi maggiorati in bolletta siano causati da un cattivo funzionamento di una caldaia. Per non parlare dell’aspetto ecologico e dell’impatto che un impianto mal funzionante può avere sull’ambiente. Sostituire la caldaia con un modello più attuale significa risolvere tutti i problemi alla radice, oltre a garantire alla propria abitazione massimo comfort e una classe energetica più alta.
Come scegliere la caldaia giusta
Nella scelta di una nuova caldaia, attualmente si può optare per un modello tradizionale a gas, per una soluzione a condensazione o per un sistema ibrido. Indipendentemente dalla tipologia prescelta, fondamentale è optare per prodotti di ottima qualità, in grado di garantire la massima efficienza possibile, consumi ridotti e risultati sempre all’avanguardia: ne sono un esempio le caldaie Ariston, le cui caratteristiche sono consultabili sul sito ufficiale, alla pagina https://www.ariston.com/it-it/prodotti/caldaie/.
Le caldaie tradizionali a gas più moderne, tutte concepite per avere il minimo ingombro, se abbinate a un termostato evoluto sono in grado di adattare il proprio funzionamento alle condizioni climatiche esterne per gestire al meglio i consumi. A differenza dei modelli più obsoleti, possono velocizzare l’erogazione dell’acqua calda sanitaria, rendendola disponibile in pochi secondi e garantendo un comfort senza precedenti.
I vantaggi delle caldaie a condensazione e dei sistemi ibridi
Nella caldaia a condensazione i fumi di scarico vengono riutilizzati per estrarre calore da reimmettere nel circuito, con un notevole risparmio in termini di energia. I modelli più attuali, inoltre, si interfacciano in maniera intelligente con il sistema Wi-Fi e, grazie agli applicativi di Google, Amazon e Apple possono interagire con l’uomo tramite comandi vocali. I nuovi assetti consentono, infatti, il controllo a distanza, con un resoconto esatto dei consumi accumulati e la possibilità di ottenere assistenza da remoto. Come anticipato, tra le scelte che possono assicurare un comfort sicuro all’utenza, spicca anche il sistema ibrido, che si avvale di una caldaia a condensazione e di una pompa di calore ad alto rendimento termico, e in grado di apportare risparmi sui consumi superiori a quelli di una caldaia a condensazione. Si tratta di un sistema che utilizza come fonte rinnovabile l’aria esterna e, nei modelli più attuali, è spesso predisposto a ulteriori integrazioni con solare termico.
Le detrazioni fiscali
Nel sostituire un vecchio impianto con una caldaia a gas, un sistema ibrido o una caldaia a condensazione è possibile usufruire degli incentivi statali. La vigente normativa, infatti, per tutti i provvedimenti di riqualificazione energetica, dà la possibilità ai contribuenti di ottenere una detrazione fiscale del 65% o del 50 % da IRPEF e da IRES. Un’altra agevolazione prevista in questi casi è l’Incentivo Conto Termico, riconosciuto per tutti quegli interventi che vadano a favorire l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili, come nel caso di sistemi ibridi. Varia in base al grado di efficienza e al luogo di installazione del sistema adottato, e non può superare il 65% del costo dell’impianto.
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