Designer

Intervista a Mimma Rapicano, art director e graphic designer

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Mimma Rapicano, art director e graphic designer che ci ha raccontato il suo lavoro e il suo percorso professionale con grande profondità.

Una persona speciale, con una carriera ventennale alle spalle e una viva voglia di esplorare e sperimentare. Al termine della lettura vorrete conoscerla di persona, garantito!

Raccontaci qualcosa di te: chi sei, cosa fai…

Parafrasando Moretti, sono una splendida quarantottenne. Napoletana, capricorno e vegetariana. Sono una grafica pubblicitaria (o graphic designer che fa più chic) e vivo in simbiosi con questo mestiere da oltre 20 anni, anima e corpo.

Che ruolo ha avuto la tua città nella tua formazione e professione?

Napoli è una città che ti porti dentro, sulla pelle. Siamo un popolo diviso tra Oriente e Occidente, qui la creatività è di casa. I colori, i sapori e l’aria di Napoli ti attraversano come pure la sua storia. Confesso che oggi più che mai, me ne sento parte. Sarà perché da qualche tempo ho deciso di prendere casa e vivere nel suo cuore antico.

Professionalmente è difficile lavorarci, a volte l’ho spuntata, a volte ho dovuto rinunciare. Ma sono comunque grata a Napoli perché qui ho potuto realizzare bei progetti.

Napoli alba by Mimma Rapicano

Napoli all’alba

Come descriveresti il tuo rapporto con il design?

“Ognuno vede ciò che sa” citando Bruno Munari. Se guardo un oggetto sono catturata da quelli il cui design è semplice ed essenziale, mi piacciono quelli che riescono a “raccontare una storia” attraverso la forma, la materia e la funzionalità.

Il designer deve trovare delle soluzioni, avere una “mentalità elastica”, conoscere le materie, saper esplorare. Ecco perché un designer non è un artista, ogni suo lavoro deve corrispondere ad una determinata esigenza, sia che si progetti una lampada, sia che si progetti un marchio. Un progetto non può essere frutto della casualità.

A quali progetti ti piace di più lavorare?

Da sempre prediligo lavorare agli impaginati. Per me la pagina bianca rappresenta sempre una prova. Lavorare alla creazione di una gabbia perfetta per quel formato di pagina equivale ad una sfida. Come un architetto che parte dalle fondamenta, dai calcoli, dalle strutture portanti, così io valuto la costruzione aurea di una pagina di un libro o una rivista.

Soltanto quando raggiungo quello che mi sembra un buon risultato procedo con la parte grafica e creativa. Negli ultimi anni lavorando per un’agenzia napoletana ho avuto occasione di progettare alcuni libri, sono stati dei lavori davvero emozionanti.

Rastrelli Mimma Rapicano

By Mimma Rapicano

Da dove prendi ispirazione per i tuoi lavori?

Prima di iniziare ogni lavoro parto sempre dalla ricerca. Cerco di avere il maggior numero possibile di informazioni sul progetto che devo realizzare. Sono un po’ maniaca in questo. Ma credo che una buona base di informazioni aiuti a capire meglio ciò su cui devi lavorare.

Negli anni è naturale sviluppare un proprio stile e, per quante libertà o limitazioni ti offrano il progetto e il cliente, io cerco l’essenziale, vale a dire sottrarre e non aggiungere.

Tuttavia ogni progetto è un parto, ho i miei tempi di gestazione, poi puntuale arriva la crisi del foglio bianco, infine inizio a scarabocchiare e in ultimo, tra quelle linee confuse, trovo la soluzione.

Nel tuo logo c’è una libellula rossa: da dove nasce questa scelta particolare?

La libellula… bene… Nel 2013 ho preso delle decisioni importanti. Ho apportato delle sostanziali modifiche alla mia vita, cambiamenti che, agli occhi degli altri, sono apparsi folli. Uno, due, tre, ho fatto un respiro profondo e giù senza rete.

La libellula è proprio il simbolo di questo cambiamento, della mia trasformazione nella direzione della leggerezza. Perciò, una mattina, per ricordarmi di questo “passaggio”, ho disegnato questo grazioso insetto e l’ho tatuato.

Di solito in quale luogo lavori?

Lavoro da casa, il mio studio è su un soppalco, sospeso, circondato da libri e tanta luce.

Provincia Napoli  Mimma Rapicano

Grafica by Mimma Rapicano

Oggi su internet sono disponibili tantissime risorse di grafica aperte a tutti: pensi che questo abbia influito particolarmente sul lavoro dei graphic designer?

Viviamo in un’epoca eccessiva. Siamo sommersi da informazioni e immagini, siamo nell’epoca della pienezza. Che ci siano tante risorse grafiche permette solo di facilitare il lavoro a chi vuole, in autonomia, realizzare cose anche carine. Io non ci trovo nulla di scandaloso. Non possiamo fermare un processo di cambiamento in atto.

Credo comunque che alla fine chi fa la differenza si vede. Chi ha un’esperienza consolidata e si presenta con progetti non banali avrà sempre il suo lavoro, il suo spazio.

C’è un consiglio prezioso che ti hanno dato e che ora daresti anche agli altri nel tuo campo?

Sì, ho avuto la fortuna di incontrare due persone importanti per la mia crescita professionale, il tipografo De Siena, e il direttore creativo Petronio Petrone.

Dal tipografo imparai come funzionava il meraviglioso processo della stampa. Quando mi presentavo in tipografia con un bozzetto particolarmente impegnativo, analizzava con me le problematiche e cosa fare per renderlo stampabile. Mi portava con lui accanto alle macchine e là, con aneddoti, svelava i suoi segreti.

Dal dottor Petrone, invece, ho imparato la coerenza di un progetto, visiva, strategica ed etica. Con lui ho avuto scontri epocali, divergenze, tensioni, ma avevamo una grande reciproca stima. Anche quando non lavoravo più nella sua agenzia, mi telefonava, per sapere cosa stavo facendo, per dirmi dei suoi progetti, per incoraggiarmi. Quando seppi della sua morte ho pianto come la perdita di una persona cara. Ancora oggi sento molto la sua mancanza.

Ma una cosa che invece ho appreso da sola, e che oggi è trascurata dalle nuove generazioni, è la curiosità e lo studio. Negli anni ho comprato tanti libri, di grafica, pubblicità, marketing, manuali, saggi, romanzi. Ho letto per arricchirmi, per migliorarmi. Spesso i giovani grafici, abituati a tanta velocità non vogliono fermarsi, sono per il tutto e subito.

Bella è la Rete, bello è essere sempre connessi, ma andrebbe stabilito un tempo per dedicarsi anche allo studio. Insomma, occorrerebbe bilanciare questo vortice con un approccio più slow.

Signor Igor Mimma Rapicano

Grafica by Mimma Rapicano

Tra i lavori nel tuo portfolio ce n’è uno in particolare che ti è rimasto nel cuore?

Ogni lavoro è un figlio che è andato via. Una volta stampato, consegnato non mi appartiene più. Farà il suo percorso senza di me. Ogni lavoro ha un posto speciale ma sì, ce n’è uno in particolare a cui tengo tantissimo: Sovrapposizioni.

Sovrapposizioni era un progetto fatto con alcuni amici, non avevo realizzato solo la parte grafica ma ero parte attiva del progetto dei matinée in musica in una delle Ville Vesuviane del famoso “Miglio d’oro” di Napoli. Eravamo giovani e sognatori. Per la creazione della grafica (forme geometriche sovrapposte) presi spunto da alcune tele di Klee in cui ci vedevo lo spirito del nostro progetto.

Quando al primo concerto un docente del conservatorio, ospite della rassegna ma ignaro del mio percorso, elogiò e analizzò con estrema precisione il mio lavoro, fu un momento straordinario che non dimenticherò mai. Ero riuscita nel mio intento.

Sovrapposizioni Mimma Rapicano

Sovrapposizioni – Mimma Rapicano

Qualche progetto particolare per il futuro?

Il mio futuro è oggi. In questi giorni è in giro tutta la comunicazione per il concerto di Keith Jarrett che ho curato io e che si terrà al Teatro San Carlo di Napoli il prossimo 18 maggio (unica data in Italia). Un progetto in cui ho messo tanta passione e ricerca (ho lavorato ascoltando i concerti di Jarrett).

Quando mi hanno proposto il lavoro, per un attimo credo di aver smesso di respirare. Poi, messa da parte la gioia, ho iniziato a leggere e studiare Jarrett come musicista e personaggio. Avevo una grande responsabilità e spero di essere riuscita, anche con la grafica, a rendere unico questo evento.

Voglio concludere esprimendo un desiderio: lavorare alla creazione di un’etichetta per un vino (un’altra delle mie passioni, di palato). Non si sa mai.

E infine ringrazio voi di House Mag per questa speciale attenzione. Ne sono lusingata.

Concerto Keith Jarrett Napoli

Art work Mimma Rapicano

Per contatti e informazioni:

Mimma Rapicano – Art Director  | Graphic Designer

Mimma Rapicano su Twitter

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