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Intervista a Chiara Tenca e Alberto Bassi di PadiglioneB

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Mega “B” di Cartone di Massimo Marchiori – Foto: Gilberto Caurla Photography

Il nome di PadiglioneB non ti sarà nuovo, grazie al progetto Strike e agli incredibili resoconti di eventi e mostre in giro per l’Italia.

Ora possiamo conoscere più da vicino chi c’è dietro a questo nome grazie all’intervista che ci hanno gentilmente rilasciato i suoi fondatori, Alberto Bassi e Chiara Tenca.

Presentatevi in breve ai lettori di House Mag: chi siete, cosa fate…

Siamo Alberto e Chiara, due giovani architetti che amano indagare ed affrontare le dinamiche di questa disciplina bellissima e complicata; amiamo spaziare tra le tante sfaccettature che questo lavoro ci offre.

Ci piace curare soprattutto progetti su piccola scala, in cui possiamo seguire e curare ogni aspetto fino all’ultimo dettaglio; concepiamo il progetto come un percorso unitario dall’inizio alla fine, a cui ci sentiamo di suggerire una direzione precisa, che si tratti di una riqualificazione o di una costruzione ex novo.

Ci raccontate la storia del vostro studio? Com’è nato PadiglioneB?

Il nome dello studio è nato quasi per caso e trae origine da una circostanza fortuita, quando, in un vecchio cassetto trovammo lo stampo di un timbro che recava la dicitura Padiglione B.

Trent’anni prima indicava la collocazione dello stand nel quale una persona molto cara avrebbe esposto per la prima volta i suoi oggetti alla fiera di Monaco di Baviera.

Appropriarci di questo marchio per noi era un gesto di buon auspicio, che simboleggiava l’inizio di una nuova avventura sotto il segno della positività.

Quali caratteristiche deve avere per voi uno studio professionale per distinguersi?

Per distinguersi, bisogna essere se stessi. Esprimere al meglio i propri valori e dare un lavoro che abbia un’anima a prescindere dal contesto in cui si opera.

Fare bene, e cercare di trasmettere un “valore” architettonico, passa inesorabilmente sia da azioni di semplice spostamento interno che ad opere che inevitabilmente sanno dare maggior sfogo alla propria creatività.

La passione e lo spirito di sacrificio sono ingredienti fondamentali per andare avanti, anche perché a volte capita che le cose non vadano come vorremmo.

Sono fondamentali un atteggiamento positivo e propositivo ed una costante curiosità!

Come descrivereste la vera essenza del vostro lavoro?

La nostra essenza?….potremmo esprimerla in una costante ricerca. La curiosità prima di tutto è la fonte di ispirazione che ci porta a vedere il mondo con occhi ben aperti perché nei piccoli dettagli si nascondono sempre delle grandi ispirazioni, vanno solo capite e… reinterpretate!

L’osservazione del mondo che ci circonda, in ogni suo aspetto anche apparentemente insignificante, ci offre sempre spunti preziosi!

Prediligete qualche stile architettonico o materiale in particolare?

Prediligiamo tutto ciò ciò che è naturale o semplicemente puro, reale, vero. Vogliamo evitare (se possibile) di usare materiali che “assomigliano a…”, meglio tornare all’essenza della materia che possa quindi esprimersi sia a livello materico che cromatico.

Tendiamo sempre ad osservare una certa pulizia nella geometria e nelle linee, anche se ci piacciono i contrasti. Crediamo nella riconoscibilità di un intervento rispetto al suo contesto e ricerchiamo ogni riferimento circostante con il quale il nostro progetto possa armonizzarsi.

Chiara Tenca di PadiglioneB

Chiara Tenca di PadiglioneB – Mega “B” di Cartone di Massimo Marchiori – Foto:Gilberto Caurla Photography

Il vostro studio è in provincia di Verona. Pensate che il territorio incida, nel bene o nel male, nel vostro lavoro?

Il territorio ha un’importanza fondamentale. Porta il nostro dna, senza per questo sottovalutare il nostro pensiero ovvero: think in global and live in local.

La qualità della vita, il ritmo rallentato e la riflessioni fanno parte della nostra natura senza per questo perdere efficienza o il dinamismo che ci porta a vedere il mondo con occhi nuovi e sguardi lunghi.

Avete qualche consiglio per chi è specializzato nei vostri campi e vorrebbe mettersi in proprio?

Tenacia. La resilienza è il fattore determinante per non mollare. L’inizio è duro. E’ come scalare una parete verticale. Noi siamo li. In piedi per poco.

Ma credere nei propri valori aiuta ad andare avanti. Se manca il lavoro non mancano i concorsi. Se hai voglia di crescere e di sperare in un futuro allora sei tra noi.

I momenti di sconforto ci sono; talvolta sembra che la burocrazia che siamo costretti ad affrontare sia un ostacolo insormontabile.

Ci piace pensare di essere di fronte a una partita a scacchi, in cui è fondamentale compiere le mosse giuste e ben pensate, in virtù dell’obiettivo della realizzazione del progetto.

Siete molto attenti alle tematiche legate al risparmio energetico, alla progettazione sostenibile e alla sicurezza. Volete dirci qualcosa in più?

La sostenibilità del progetto è un aspetto insito nel progetto stesso; è un dato di fatto imprescindibile, un dovere e una necessità. Nel momento in cui pensiamo a un gesto architettonico, dobbiamo essere coscienti che esso porta con sé una serie di considerazioni da sviluppare fin da subito.

È una responsabilità del progettista. I segni che lasciamo sul territorio devono essere armonizzati, altrimenti diventano uno sfregio, non solo dal punto di vista formale, ma anche tecnico.

È fondamentale curare l’esecuzione dei dettagli in maniera molto precisa; anche in questo caso, la ricerca è fondamentale.

Qual è stato il primo progetto realizzato sotto il nome PadiglioneB?

#Sottosopra: un progetto lungo, curato minuziosamente e con pazienza, anche grazie ad una committenza con la quale la sintonia era forte. Un progetto di riqualificazione nel quale abbiamo svuotato la scatola abitativa ricomponendo il volume come fossero tanti pezzettini.

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Chiara e Alberto di PadiglioneB – Mega “B” di Cartone di Massimo Marchiori – Foto:Gilberto Caurla Photography

Un progetto che vi ha particolarmente coinvolti?

#Strike….perché è un progetto compresso. Stretto stretto stretto, nel quale si sino ricavate due stanze da letto in uno spazio davvero da record. E’ un progetto che non sarà mai tanto apprezzato nonostante l’elevato sforzo intellettuale, di certo è stato un tema che per entrambi ci ha coinvolti fino al midollo.

Potete dirci qualcosa sui progetti in corso o futuri?

Stiamo curando un intervento nel centro storico della città; un intervento inclusivo, in cui ridisegneremo gli spazi interni da zero.

Il futuro… a breve avremo due temi tanto diversi tra loro quanto unici… ci confronteremo con un garage… tanto banale quanto intrigante, mentre l’altro tema sarà un intervento residenziale in una zona collinare molto particolare… sfide diverse ma non di certo meno appetibili.

In sostanza il futuro è nostro, e va costruito di giorno in giorno. Questa è la filosofia di PadiglioneB, che grazie anche ad House Mag, cerca di costruire una collaborazione continuativa anche di formazione e informazione.

La scaramanzia ci impone di incrociare le dita!

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Foto: Gilberto Caurla Photography

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