Una grande installazione sul tema dell’ambiente di lavoro, firmata da Michele De Lucchi, sarà ospitata nei padiglioni 22-24 di Workplace3.0 dal 14 al 19 aprile con l’intento di trasferire suggestioni e pensieri progettuali dedicati allo spazio di lavoro.
“Pensare all’ambiente di lavoro come a una palestra attrezzata per allenare la mente significa farlo diventare uno spazio in cui le relazioni generino nuove idee e possibilità” – sottolinea l’architetto Michele De Lucchi. “L’ufficio del futuro è un paesaggio mutevole, privo di convenzioni, sempre diverso e creatore continuo di novità”.
In un mondo in costante e rapida evoluzione, l’ufficio è il luogo maggiormente soggetto a trasformazioni legate ai cambiamenti sociali, economici e culturali.
Nasce così “La Passeggiata”, una metafora sull’importanza del non stare fermi perché:
“L’arte di camminare è un’arte visiva grazie alla quale si acquista la capacità di guardare al mondo in maniera diversa”, come scrive Wu Ming 2.
Anche nell’ufficio è più importante muoversi che sostare e il paesaggio interno ed esterno hanno un ruolo fondamentale nella creazione dell’ufficio stesso che diventa il luogo in cui poter anche ricevere degli stimoli.
Paradossalmente diventano oggi più importanti gli spazi come la reception o la cucina, un angolo di verde in un luogo inaspettato, una sala riunioni particolarmente confortevole e il percorso per arrivare alla propria postazione di lavoro piuttosto che la postazione stessa.
La realizzazione di questa visione vedrà un allestimento suddiviso in quattro aree tematiche – Club, Uomini Liberi, Agorà, Laborato , Agorà, Laboratorio – che riflettono le ipotesi del progettista.
Il Club
È l’area destinata agli incontri e agli scambi con le persone, una sorta di piattaforma di comunicazione in cui lo spazio è piacevolmente informale e può ricordare le sale di attesa degli alberghi o degli aeroporti, ospitali e comode.
Le sale d’attesa si sono evolute diventando il punto di riferimento per gli uffici aperti e liberi, senza scrivanie e senza obbligo di presenza.
Nel Club tutto è organizzato in modo da favorire le modalità di lavoro possibili, ma anche per poter soddisfare la voglia di un caffè o mangiare in qualsiasi momento del giorno e della notte.
Uomini Liberi
Lo spazio di lavoro deve incoraggiare lo scambio di idee e competenze– alla base del processo creativo e produttivo – rendendo possibile però il giusto equilibrio tra “l’io” e “il noi”, tra il bisogno di concentrarsi in privato e la necessità di condividere.
L’ambiente ufficio deve essere un luogo stimolante, eccitante e creativo in cui l’ambito relazionale ha un ruolo determinante: nutrire la creatività del singolo e sviluppare le potenzialità del lavoro di gruppo. Deve poter però consentire anche di sentirsi protetti e isolati, di ricevere una persona privatamente e lavorare indisturbati se necessario.
Agorà
Un padiglione ideato per consentire diverse tipologie di incontri: conferenze, presentazioni, proiezioni, esposizioni, spettacoli e eventi speciali..
Un’area in cui presentare le proprie idee e conoscere quelle degli altri, dove incontrare i colleghi e scambiare e condividere informazioni e opinioni, un’area all’interno della quale sentire il senso della comunità.
Laboratorio
Nel laboratorio si concretizza il processo creativo che dà origine a documenti, presentazioni e prototipi in 3D, immagini, software e applicazioni.
Qui è possibile apprendere lavori manuali, esplorare nuovi strumenti, inventare e aggiornarsi perché i diversi processi contribuiscono alla creazione e al consolidamento della comunità.
Il verde circonda lo spazio di lavoro de “La Passeggiata”: un giardino che offre la possibilità di scegliere come e dove svolgere al meglio il proprio lavoro.
Grazie alla natura e alla vegetazione circostante si può assistere all’alternarsi delle stagioni, godere del profumo dei fiori, beneficiare e riconoscere la bellezza dell’universo.
Così come la contaminazione e l’ibridazione che si osserva nelle piante lasciate incolte, così la creatività si manifesta in quelle aree che non rientrano in una specifica disciplina o categoria della conoscenza e questi “spazi incolti” “spazi incolti” “spazi incolti” risultano vibranti e ricchi vibranti e ricchi vibranti e ricchi.
Un ufficio lasciato deliberatamente “incolto” potrebbe essere il luogo ideale per la germinazione dei semi più fertili.
Uno spazio sterile penalizza il benessere delle persone e ne inibisce le potenzialità e quindi anche l’arte entra nello spazio di lavoro e ne diventa parte integrante, stimolando i sensi e l’immaginazione e contribuendo a creare un ambiente informale che allevia il peso della giornata lavorativa e favorisce le relazioni umane.
Per maggiori informazioni: Salone del Mobile 2015
(Foto iSaloni)
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