Negli archivi di casa si accumulano spesso anni e anni di bollette, ricevute, fatture e documenti fiscali. Conserviamo tutto “per sicurezza”, ma spesso senza sapere davvero quanto tempo è necessario tenerli. Risultato: cassetti pieni, faldoni traboccanti e la sensazione che il disordine stia prendendo il sopravvento.
Ma in realtà, gran parte di questi documenti può essere eliminata dopo un certo tempo, perché la legge stabilisce precisi termini di prescrizione oltre i quali non possono più essere richiesti pagamenti o effettuati controlli. Sapere quali sono questi termini ti permette di fare ordine in casa, liberare spazio e semplificarti la vita.
In questo articolo trovi una guida aggiornata al 2025 per capire quali documenti tenere e per quanto tempo, con un focus specifico su bollette, utenze e canone RAI.
Quanto tempo conservare le bollette: le regole aggiornate
Negli ultimi anni, i termini di prescrizione di molte bollette sono stati modificati. In particolare, grazie alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 e dai successivi interventi normativi, per alcune utenze è stata introdotta una prescrizione ridotta a 2 anni, anziché 5.
Ecco i tempi aggiornati per la conservazione delle principali bollette domestiche:
Luce
- Prescrizione: 2 anni, per bollette emesse dal 2 marzo 2018 in poi.
- Significa che, salvo casi di interruzione della prescrizione (come un sollecito formale), non possono essere richiesti pagamenti arretrati oltre due anni.
Gas
- Prescrizione: 2 anni, per bollette emesse dal 2 gennaio 2019 in poi.
Acqua
- Prescrizione: 2 anni, per bollette emesse dal 2 gennaio 2020 in poi.
Telefono e Internet
- Prescrizione: 5 anni.
- Vale sia per le utenze fisse che mobili, ADSL o fibra.
TARI (tassa rifiuti)
- Prescrizione: 5 anni, essendo un tributo comunale.
Canone RAI
- Prescrizione: 10 anni, perché considerato un tributo erariale.
- Anche se il canone è oggi incluso nella bolletta elettrica, si consiglia di conservare la bolletta completa per 10 anni nel caso in cui venga contestata la mancata corresponsione del tributo.
Fatture, ricevute e documenti fiscali: quanto conservarli
Oltre alle bollette, ci sono altri documenti legati alla casa e alla vita quotidiana che richiedono attenzione:
Ricevute dell’affitto
- Conservazione consigliata: 5 anni, per tutelarsi in caso di contestazioni da parte del locatore o per fini fiscali.
Fatture di ristrutturazione, lavori edili, manutenzioni straordinarie
- Conservazione consigliata: almeno 10 anni.
- Servono come prova di spesa per detrazioni fiscali (es. bonus casa, ecobonus, bonus mobili) o in caso di vendita dell’immobile per documentare gli interventi.
- Conservale anche per far valere le garanzie decennali previste per molti interventi strutturali.
Documenti fiscali (modello 730, CU, Unico, ricevute fiscali)
- Conservazione: 5 anni in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- In presenza di detrazioni pluriennali, è prudente tenere la documentazione per tutto il periodo della detrazione (fino a 10 anni).
Cosa puoi eliminare oggi (luglio 2025)
Facciamo il punto su cosa puoi finalmente buttare via senza rischi legali o fiscali:
- Bolletta luce/gas/acqua antecedente al luglio 2023, se rientra nella prescrizione biennale.
- Bolletta telefono/internet precedente a luglio 2020.
- TARI e altri tributi locali precedenti a luglio 2020.
- Canone RAI: se hai ricevute o bollette con canone separato, puoi eliminare quelle anteriori a luglio 2015.
- Ricevute d’affitto antecedenti a luglio 2020.
- Fatture lavori conclusi da più di 10 anni e per cui non sono più in corso detrazioni fiscali.
- Documentazione fiscale relativa a redditi o spese anteriori al 2020, se non coinvolta in detrazioni ancora attive.
Decluttering consapevole: consigli pratici
Fare spazio in casa è liberatorio, ma serve metodo per evitare errori. Ecco qualche consiglio utile:
- Distruggi i documenti sensibili: non buttare bollette con IBAN, codici cliente o dati personali senza prima tagliarle o passarle nel distruggidocumenti.
- Archivia in digitale: se ricevi le bollette online, salvale in formato PDF in una cartella ordinata per anno e tipo di utenza.
- Usa etichette chiare: se preferisci la carta, etichetta ogni raccoglitore (es. “Bollette luce 2023”) e mantieni un ordine cronologico.
- Conserva in un posto asciutto e accessibile: una cassettiera o una scatola archivio dedicata è l’ideale per avere tutto a portata di mano.
Ordine in casa, ordine nella mente
Fare chiarezza sui tempi di conservazione dei documenti domestici è il primo passo per liberarsi del superfluo e prendersi cura della propria casa. Conoscere le scadenze ti permette di organizzare con criterio, senza accumulare inutilmente. Una casa ordinata è anche una mente più leggera.
Se vuoi, puoi approfittarne per creare un piccolo spazio dedicato all’archivio familiare: pratico, funzionale e in linea con il tuo stile di arredamento. Perché anche un angolo dedicato alla burocrazia può diventare parte integrante della tua idea di comfort e bellezza.



