A cura di Nina Catalano
State prendendo in considerazione di utilizzare per la vostra casa un sistema di riscaldamento ecologico? Sempre più utenti hanno deciso di fare questa scelta, sulla base dei vantaggi che comporta non soltanto da un punto di vista ambientale, ma anche dei consumi.
Sappiamo bene, infatti, che il riscaldamento influisce in modo considerevole sul bilancio familiare, così come sappiamo che risparmiare è possibile.
Con questo articolo forniremo una prima panoramica degli impianti di riscaldamento ecologico attualmente in commercio, così potrete farvi una prima idea.
I sistemi per il riscaldamento ecologico
Pannelli solari: si tratta sicuramente di una delle modalità più conosciute. Soprattutto se l’edificio in cui abitate gode di una buona esposizione ai raggi solari, potrebbe essere la soluzione giusta per il riscaldamento. Prima di acquistarli, però, ricordate di valutarne bene i pro ed i contro e calcolare tutti i fattori in gioco (con la consulenza degli esperti).
Isolamento termico: non rientra – almeno da un punto di vista tecnico – tra le modalità di riscaldamento, ma può svolgere un ruolo fondamentale per la riduzione dei consumi. Qualsiasi edificio dovrebbe prevenire gli sprechi di energia e calore.
Raggi infrarossi: rappresentano una delle ultime frontiere in fatto di riscaldamento. I raggi provengono dalle pareti e scaldano direttamente persone ed oggi, evitando così le dispersioni di calore rispetto ai sistemi tradizionali.
Pannelli radianti: questo sistema di riscaldamento sfrutta l’irraggiamento del calore dal pavimento o dalle pareti, facendo in modo che si propaghi soltanto dove serve. Il più grande vantaggio risiede sicuramente nel miglioramento della qualità degli ambienti chiusi, poiché c’è bisogno di meno aria per climatizzare e si riducono quindi polvere e acari.
Stufe a pellet: sono molto vicine ai sistemi di riscaldamento tradizionali. L’alimentazione avviene tramite pellet, cioè un materiale ligneo biocombustibile che sostituisce il legno, più conveniente dal punto di vista ecologico, energetico e di gestione dell’ impianto di riscaldamento.
Che mondo sarebbe senza riscaldamento? Il termine Riscaldamento lo intendiamo generalmente come l’aumento della temperatura di un corpo o un ambiente.
Spesso sentiamo parlare, ad esempio, di riscaldamento globale che consiste nella crescita della temperatura media nell’atmosfera terrestre e degli oceani per cause naturali. Seguono altri accostamenti come “Impianto di Riscaldamento” o “Riscaldamento Solare” che approfondiremo nelle prossime righe.
Impianto di Riscaldamento
Trattasi di un impianto termico atto a produrre e distribuire calore. Trova impiego in ambienti abitativi o lavorativi, così come in mezzi di trasporto come aerei o auto. Il suo fine principale è quello di generare aria calda e trasferirla ad altre zone. Gli impianti di riscaldamento si classificano per:
- Combustibile (fonte di energia usato): carbone, gasolio, gas, legna, energia geotermica, solare o elettrica.
- Tipologia e Dimensioni: impianti autonomi (in un’abitazione), impianti centralizzati.
- Efficienza e compatibilità con l’ambiente: emissioni CO2 (sostanze nocive in genere), costo totale, efficienza.
La modalità più diffusa per produrre calore consiste nel bruciare un combustibile fossile in una caldaia. Il calore stesso viene utilizzato per riscaldare l’aria, l’acqua o il vapore e questi, mediante appositi condotti, vengono convogliati verso locali di destinazione.
Riscaldamento Solare
Si suole intendere un aumento di temperatura in un qualsiasi corpo per via dell’irraggiamento solare, ma anche una varietà di processi noti, come il riscaldamento di acqua o aria nei pannelli solari.
Più precisamente, ci riferiamo a dei dispositivi mirati alla conversione della radiazione solare in energia termica ed al suo successivo trasferimento. Con queste moderne apparecchiature, sempre più sofisticate, si riesca ad ottenere una copertura anche del 60% del riscaldamento.
Nonostante si tratti di impianti particolarmente costosi, il loro acquisto (in base all’ubicazione ed utilizzo) si ammortizzerà nel giro di 5-10 anni. Se si prospetta una durata media di 15- 20 anni, allora è possibile affermare che vi è un buon investimento (anche in termini di impatto ambientale).
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