Si parla spesso in modo generico di silicone, ma esistono in commercio tantissime tipologie diverse di questo materiale. Particolarmente utilizzato in edilizia, il silicone è ormai disponibile al grande pubblico da decenni e la scelta del prodotto più adatto fa la differenza tra un lavoro amatoriale e un risultato da professionista.
Una questione di formato
Qualsiasi genere di silicone è venduto in confezioni che ne rendono più o meno semplice l’applicazione. Sia il professionista che l’appassionato di fai da te sfruttano solitamente questo sigillante in cartucce, da sfruttare con apposite pistole per silicone. La cartuccia viene aperta e inserita nella pistola, per poi cospargere di silicone le superfici da sigillare. In genere le cartucce possono essere richiuse ma ricordiamo che il silicone si indurisce quando esposto all’aria: è quindi necessario conservarlo con attenzione se si intende continuare a usarlo dopo vario tempo. I professionisti tendono a terminare ogni cartuccia dopo l’apertura, per questo motivo spesso preferiscono utilizzare silicone in confezioni diverse. Esistono infatti anche piccoli tubi di silicone per usi particolari, così come barattoli di grandi dimensioni, in genere muniti di apposito applicatore.
La “base” del silicone
Il termine silicone è utilizzato in modo generico per indicare diverse tipologie di polimeri a base di silicio. Il successo del silicone è testimoniato dall’ampio impiego che se ne fa, grazie anche al fatto che ne esistono tante tipologie diverse. Ciò che varia è la base, ossia il composto chimico di cui è fatto la singola tipologia di silicone; ne esistono tante, ma in linea generale possiamo suddividerle in tre grandi gruppi:
- Acetico, è quel silicone dall’aspetto gommoso e flessibile, che si utilizza di preferenza su superfici non porose e che non permette di verniciarlo dopo l’indurimento;
- Acrilico: è un silicone a base di acqua, perfetto per l’utilizzo sul calcestruzzo o sul legno, si può facilmente verniciare dopo l’indurimento;
- Neutro: è un silicone molto simile a quello acetico, che si sfrutta in particolare a contatto con il vetro, soprattutto per il fissaggio e per sigillare specchi e vetri riflettenti. Grazie alla sua specifica formulazione non rovina queste superfici, che quindi mantengono la loro funzione anche se incollati con il silicone.
Scegliere il silicone giusto
A seconda delle caratteristiche del composto chimico di cui è fatto un certo tipo di silicone lo si potrà utilizzare su specifici materiali. Nella scelta quindi si deve considerare quale utilizzo si farà del silicone: per fissare elementi in legno, per sigillare la parti di un motore, come sigillante negli impianti idraulici. All’interno dei tre grandi gruppi sopra elencati ci sono poi siliconi che sopportano temperatura molto elevate o particolarmente basse, che si possono sfruttare su strumenti che possono entrare a contatto con gli alimenti, che si possono facilmente verniciare e così via.
I professionisti che si trovano ad utilizzare frequentemente il silicone preferiscono in genere averne sempre a disposizione di diverse tipologie. Solo così si ottengono risultati perfetti, sia per quanto riguarda l’effetto sigillante del silicone, sia per il risultato dal punto di vista strutturale o estetico. In commercio si trovano anche silicone di diversa colorazione, sia trasparenti che grigi, neri o color mattone; questo elemento è da considerare quasi esclusivamente dal punto di vista estetico ma non è da trascurare.
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