Ciao Stefano, che ne dici di presentarti ai lettori di House Mag?
Ciao House Mag!
Grazie per avermi chiamato per questa intervista!
Allora da dove incominciamo, classe ’89, laureato in economia e commercio (Diplôme Grande École de Management per la precisione) all’ESCP-Europe di Parigi. Il giorno in cui mi sono iscritto all’università avevo una sola idea in testa: fare l’imprenditore.
Non sapevo bene cosa volesse dire, ma i corsi che ho seguito, i lavori e gli stage che ho scelto hanno sempre avuto lo scopo (almeno nella mia testa) di insegnarmi concetti / programmi / fornirmi contatti che un giorno mi sarebbero tornati utili per lanciare un progetto imprenditoriale.
Con Halos tutto questo è diventato realtà.
Quando si parla di te una delle prime cose che saltano all’occhio è sicuramente la decisione di aver lasciato la tua vita in Francia per tornare in Italia, da marketing project manager presso Google Paris a imprenditore. Vuoi raccontarci qualcosa in più su questa scelta?
6 mesi fa ho fatto il grande passo, una scelta che potrebbe essere considerata da molti stupida e forse, da qualcuno, coraggiosa. A dicembre 2015 ho infatti lasciato la mia vita Parigina per lanciare Halos.
E’ un progetto in cui credo e a cui ho deciso di dedicare tutte le mie energie. Ho fatto questa scelta perché credo nell’Italia, il mio Paese, e perché credo (forse romanticamente) nell’importanza di lanciarsi e rischiare per inseguire un sogno.
Che effetto fa tornare in Italia dopo un lungo periodo fuori?
In Italia si sta bene. L’unica cosa che mi dispiace è non essere sempre preso sul serio forse perché non tutti credono nella realizzabilità del progetto.
Cosa hanno detto le persone a te più vicine quando hai preso questa decisione?
In realtà ci sono stati pareri discordanti, ma sono convinto che l’unico rimorso che potrei avere deriverebbe dal non averci provato!
Com’è nata l’idea di Halos?
Halos nasce per risolvere il problema dell’illuminazione in casa con la promessa di poter illuminare più spazi con una sola lampada, senza bisogno di prese elettriche.
E’ composto da due parti principali, la prima è un anello luminoso trasportabile, rifinito in alluminio, a cui viene applicata una speciale resina che riproduce l’effetto di migliaia di miniventose.
Questo particolare materiale permette di attaccare la lampada momentaneamente, alla maggior parte delle superfici lisce e non porose, come vetri e specchi per esempio.
La base in legno è studiata per caricare la lampada grazie a un moderno sistema di carica. Allo stesso tempo permette orientare la luce in maniera diretta o indiretta, dando la possibilità di creare la giusta atmosfera.
C’è un luogo o un ambiente specifico nel quale ti piacerebbe davvero tanto vedere Halos utilizzata?
Sicuramente per leggere su un divano/poltrona senza prese elettriche vicine, semplice ma esattamente il motivo per cui è nato il progetto!
Se pensi al target principale di Halos cosa ti viene in mente?
Halos è prima di tutto un oggetto di design, mi viene in mente un architetto con un ufficio o una casa moderna che ama unire estetica e funzionalità. Sicuramente un lettore di House Mag 🙂
Cosa consiglieresti a chi vuole avviare un’attività in proprio o proporre un nuovo prodotto sul mercato?
Sicuramente di riflettere sulla fattibilità economica del progetto e prima di incominciare di avere una chiara idea della commercializzazione del prodotto, del mercato in cui andrà a operare e dei competitors che si troverà ad affrontare.
Secondo te quali skill deve avere un bravo imprenditore, soprattutto in Italia?
Che domande difficili! Premesso che non credo di poter essere (ancora) considerato un bravo imprenditore credo sia fondamentale farlo per scelta e non per necessità. Nel senso che deve essere una decisione che viene presa perché si crede veramente nel progetto e perché si pensa di poter cambiare le cose (anche minimamente).
A livello di skills, penso che l’organizzazione sia fondamentale (altrimenti ci si perde nei dettagli) e la capacità di determinare le priorità. Mi spiego meglio, soprattutto in una piccola realtà bisogna essere sicuri di concentrare le energie sui progetti fondamentali per la società e non perdere tempo in “cazzate” se mi è permesso il termine.
Spesso ci troviamo a fare delle cose che ci portano via un sacco di tempo e che in realtà non servono a niente.
Ci sono state delle figure, delle icone o degli argomenti che ti hanno ispirato particolarmente, sia per Halos, sia per prendere questa decisione importante?
Sicuramente il “Deserto dei Tartari” di Buzzati. Non passare tutta la vita ad aspettare il momento giusto, per poi capire che non sarebbe mai arrivato.
Siete un team internazionale. Come collaborate tra voi? Ci sono luoghi nei quali vi incontrate di più?
Sì, Skype e Google Hangouts (per fare videochiamate con più di due persone) sono stati fondamentali! Spesso li utilizziamo anche se ci troviamo nella stessa città, evita spostamenti e permette comunque di vedersi. In ogni caso il contatto fisico rimane di fondamentale importanza e cerchiamo comunque di incontrarci il più spesso possibile.
Cosa vedi nel futuro di Halos? E dopo?
Halos nasce con l’obiettivo di creare prodotti con funzionalità peculiari riadattando oggetti di uso quotidiano attraverso l’utilizzo di tecnologie di manifattura italiana all’avanguardia nel totale rispetto dell’ambiente.
Speriamo che il nostro primo progetto vada bene e di poter creare nuovi oggetti di design!
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