Presentati ai lettori di House Mag: chi sei, cosa fai…
Mi chiamo Marzia e mi piace raccontarmi come un’alchimista della carta, mi occupo di riciclo e attraverso la polpa di carta 100% riciclata creo inusuali complementi d’arredo e gioielli alternativi che si ispirano alla natura e le sue forme.
Come ti sei avvicinata alla tecnica della cartapesta?
Per curiosità, in un momento dove cercavo la mia dimensione artistica. Ho dipinto per tanti anni, sperimentato varie tecniche e quella che amavo di più era la ceramica, ma la necessità di avere un forno,mi ha spinta a provare una tecnica più libera, con la quale potermi esprimere da zero e poter creare io stessa la materia prima, seguendo ogni passo della produzione artistica.
Nella cartapesta ho trovato proprio quella libertà di espressione in cui identificarmi e mi ha permesso anche di differenziarmi.
La cartapesta in Italia è conosciuta principalmente per i Carnevali o per i laboratori per bambini, la mia sfida è quella di riproporla in chiave inusuale e moderna, attraverso un lavoro artigianale ma che a tratti incontra concettualmente il mondo del design.
Abitare a Torino influisce sulla tua arte? E’ una città che offre terreno fertile per questo genere di attività?
In realtà abito in un piccolo paese in provincia di Vercelli e le mie origini sono nelle Langhe, ho sempre vissuto a contatto con il verde e la natura. Indubbiamente questo ha fortemente influenzato la mia ricerca minuziosa nella copia dal vero… tant’è che mi piace pensare alla mia linea Sassi come a un trompe l’oeil tridimensionale.
Dove preferisci lavorare alle tue produzioni creative? Hai uno studio?
Ho un laboratorio in casa, ma quando le attività me lo permettono amo lavorare in giardino.
Per i tuoi lavori usi al 100% carta riciclata. Questa scelta da cosa deriva?
Ho scelto il riciclo poiché mi permette di sfruttare delle risorse ancora preziose, ricordandomi che quelle naturali non sono infinite e non vanno sprecate con utilizzi effimeri.
Attraverso il mio lavoro vorrei poter comunicare quanto è importante restituire valore alla carta che ogni giorno buttiamo via, poiché spesso dimentichiamo che dietro un semplice foglio di carta ci sono gli alberi che sono l’ossigeno per una vita sana e la bellezza del nostro pianeta.
Oltre alla cartapesta c’è una tecnica/materiale che ami particolarmente?
Sì, la ceramica mi ha sempre affascinata e ancora oggi prendo spesso ispirazioni da questa tecnica per modellare la carta.
Inoltre mi diverte abbinare alla cartapesta anche altri materiali come perle di fiume, cotone, lana e metalli.
Come racconteresti a una persona il “cuore” delle tue opere? Cosa deve arrivare a chi vede e approccia i tuoi lavori?
Vorrei riuscire a trasmettere la passione che dedico al mio lavoro, un Amore che va oltre le ore che dedico fisicamente alla realizzazione, ma che completa pienamente la mia persona sotto molti aspetti.
Dietro ad un manufatto artigianale c’è ricerca, sperimentazione, fallimenti, adrenalina, ispirazioni, comunicazione e moltissime altre cose che aggiungono valore ad un manufatto artigianale che mette al centro la persona… e non una macchina o una produzione seriale.
Inoltre lavoro molto sulla personalizzazione ed è fondamentale che chi approccia i miei lavori possa sentirsi coinvolto e totalmente parte del progetto.
Lavorare su richiesta è anche lavorare insieme… condivisione.
Quali sono le tue fonti di ispirazione principali?
Sicuramente la natura e il mondo della ceramica da cui spesso prendo ispirazione per effetti e colori.
I ciottoli di fiume o di mare sono diventati in assoluto i principali protagonisti della mia linea più apprezzata, mi piace imitarli minuziosamente esattamente come la natura li ha disegnati.
Cosa consiglieresti a chi vuole rendere la propria passione artistica un lavoro?
Di investire tutte le energie che hanno e non lasciarsi scoraggiare mai dagli insuccessi. Costruire un lavoro che Ami richiede tempo, determinazione e moltissime competenze che vanno ben oltre al lavoro manuale e artistico.
Hai un motto o c’è una frase/citazione che ti rappresenta?
Si… mi piace pensare che “L’artigiano del futuro è un alchimista che ricicla ad arte”.
Nell’era della serialità e delle macchine che sostituiscono il lavoro manuale, l’artigiano può avere la sua rivincita con un lavoro che metta in primo piano non solo le mani, ma anche il riutilizzo della materia con un attenzione verso l’ambiente.
Puoi dirci qualcosa sui tuoi progetti in corso? A cosa ti piacerebbe lavorare in futuro?
Sogno di spostare il mio lavoro dal gioiello al restyling di mobili e complementi d’arredo, in questi anni ho dedicato molte energie alla realizzazione dei gioielli e questo mi ha permesso di sperimentare tanto e conoscere pro e contro della cartapesta.
Oggi vorrei finalmente portare questa esperienza nel settore dell’arredo casa poiché mi ha sempre affascinato.
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