Svestirsi del superfluo e correre il rischio di rimanere a contatto con l’essenziale, che a volte risulta visibile agli occhi.
Questa la caratteristica della nuova collezione di lampade ideata da Alessandro Zambelli per .exnovo. Un nome preso in prestito dalla scienza botanica – Afillia, pianta priva di foglie – a rivelarne la natura, fatta di essenzialità e di spazi vuoti, d’aria e di luce.
Una famiglia di complementi per l’illuminazione – 3 da appoggio, 3 da sospensione – in cui un supporto in cirmolo, legno pregiato delle montagne altoatesine, lavorato a mano secondo le antiche tradizioni locali, si abbina ad un diffusore in poliammide (più semplicemente, fibra di nylon) sinterizzato attraverso il professional 3D printing.
Nascono così complementi d’arredo – pezzi unici o serie limitate di oggetti – letteralmente stampati attraverso questa tecnologia d’avanguardia: il lavoro delle macchine si integra in modo armonico al sapiente intervento di maestri artigiani che, dal blocco di polimero informe, portano alla luce la materia formata e completano manualmente il processo, lasciando un segno personale su ogni creazione. Al centro dell’oggetto, un diffusore di luce che avvolge e decora lo spazio: trame sottili come trine, nelle loro trasparenze geometriche plasmano in esili volute origami bidimensionali.
La luce, libera di fluttuare nello spazio e di creare ombre mutevoli, si concentra inaspettatamente in auree sferiche, compatte e luminescenti: energia fluida tra forma e materia, aria e luce.
.exnovo – brand di HSL, azienda trentina che per prima ha portato in Italia le tecnologie di digital e additive manufacturing, con cui opera da 25 anni – è specializzata nella produzione di oggetti di design realizzati mediante il professional 3D printing.
(foto Alessandro Zambelli)
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