Pietra ollare barbecue
Cucina

La pietra ollare: una scelta salutare

Con l’arrivo della bella stagione il barbecue si rivela ideale per trascorrere piacevoli giornate all’aria aperta e cucinare prelibatezze, non solo a base di carne e pesce, ma anche vegetale. Andando così incontro ai più diversi palati.

Il barbecue con pietra ollare, in particolare, mette d’accordo proprio tutti, anche chi segue un regime alimentare più rigoroso: consente di cuocere in modo salutare senza grassi – ma solamente con spezie ed erbe aromatiche – offrendo una cottura omogenea, che non vede i cibi “attaccati” dalle fiamme o dal calore eccessivo delle braci ardenti. Differentemente dalla griglia, infatti, non ci sono grassi che colano sulle braci stesse, e di conseguenza non si producono cattivi odori o fumi nocivi per il proprio benessere.

Ma cos’è, precisamente, la pietra ollare? E quali sono le sue proprietà?

Caratteristiche e modalità di utilizzo

Nota anche come steatite o pietra saponaria, la pietra ollare è una roccia metamorfica dai diversi colori – verde, nero o grigio – che prende questo nome in quanto la sua polvere lavorata richiama al tatto una sensazione oleosa.

Resistente alle elevate temperature, nonché duttile ed agevolmente lavorabile in molteplici forme, essa trova il suo maggiore utilizzo nella costruzione di pentole e padelle, e soprattutto di piastre per la cottura di cibi alla brace.

Piastre dello spessore di almeno 2 centimetri, generalmente fornite di un’intelaiatura metallica per garantire stabilità sul fuoco, e di manici per agevoli spostamenti. Ma anche incastonate nel piano cottura. Soluzione, questa, perfetta per il barbecue, con una cottura più uniforme rispetto alla ghisa.

Attenzione, però, ad un corretto uso della pietra ollare per barbecue, che va inizialmente lavata con acqua salata ed asciugata per bene, poi unta con olio di oliva (eliminandone gli eccessi con carta assorbente) e lasciata riposare per almeno 24 ore. Ed al primo utilizzo – ma si consiglia pure in quelli successivi – è da riscaldare gradualmente, onde evitare shock termici non tollerati.

Come pulire la pietra ollare del tuo barbecue senza fare danni

Il barbecue pietra ollare rappresenta la soluzione migliore per vivere gli spazi aperti preparando carne, pesce e verdure in maniera “igienica” e gustosa al tempo stesso, grazie ad una cottura che mantiene inalterate le proprietà nutritive ed organolettiche degli alimenti.

Ma come pulire la pietra ollare senza possibili “disservizi”? Premessa la necessità di attendere che essa si sia raffreddata – per evitare di danneggiarla e di scottarsi durante le operazioni di pulizia – bisogna servirsi di acqua ed aceto (oppure di acqua e limone), adoperando un raschietto in presenza di grumi ed incrostazioni difficili da mandare via.

Una volta terminate le operazioni di pulizia, poi, è bene passare un nuovo strato di olio sulla pietra, come fatto da principio: si conferirà così maggiore “morbidezza”, e si riempiranno le micro cavità naturali della piastra, così da impedire allo sporco di agire indisturbato.

Assolutamente da evitare è l’uso di qualunque detersivo: la superficie della pietra ollare è infatti porosa e potrebbe assorbire sostanze indesiderate che andrebbero a sprigionarsi in fase di cottura.

Siamo in presenza di un prodotto resistente, che non “assimila” gli odori dei cibi, e che dura nel tempo senza che le sue caratteristiche vengano meno: se tuttavia ci si dovesse trovare in una situazione di “non ritorno”, è sempre – ovviamente – possibile ricomprare la pietra ollare per continuare a beneficiare dei suoi tanti vantaggi. Ricorrendo a nomi del settore che fanno della professionalità ed esperienza il loro biglietto da visita.

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