Update Ottobre 2023
Riceviamo e pubblichiamo:
La Commissione Tecnica di Cortexa ha elaborato un nuovo approfondimento tecnico per far chiarezza sul concetto di Sistema a Cappotto certificato.
“Cortexa, con questo documento, vuole comunicare in modo chiaro la necessità di impiegare solo Sistemi a Cappotto forniti come kit da un unico produttore, dotati di Valutazione Tecnica ETA secondo Normativa Europea EAD 040083-00-0404 e marcatura CE”, afferma l’Ing. Federico Tedeschi, Presidente della Commissione Tecnica Cortexa.
Nel kit, i componenti del Sistema a Cappotto vengono testati in combinazione tra loro per garantire le migliori prestazioni possibili, al contrario dei così detti “cappotti termici assemblati”, costituiti da elementi di diversi produttori non certificati come kit e quindi non in grado di fornire le stesse garanzie di qualità, durata e prestazioni. Il Sistema a Cappotto fornito come kit da un unico produttore, per esprimere al meglio le proprie prestazioni, deve essere progettato da professionisti che conoscano e applichino i contenuti del Manuale Cortexa e della norma UNI/TR 11715 e posato da applicatori con competenze certificate secondo la norma UNI 11716.
Cortexa fin dal 2007 rappresenta il punto di riferimento per il Sistema a Cappotto di qualità, impegnandosi costantemente in attività di formazione e informazione, affinché vengano realizzati interventi con Sistema a Cappotto a regola d’arte, nell’ottica di un’edilizia sostenibile, sicura e duratura.
Si può visionare il documento integrale sul sito Cortexa alla seguente pagina: https://www.cortexa.it/norma/chiarimento-cortexa-eta-sistema-cappotto/
Comunicato stampa Cortexa 2021
Un Sistema a Cappotto realizzato secondo i rigorosi criteri di qualità promossi da Cortexa, resiste anche a manifestazioni inaspettate e violente, che difficilmente possono presentarsi nella realtà
Circola in questi giorni in rete la notizia che un Sistema a Cappotto non resista agli attacchi dei volatili. Abbiamo interpellato su questo tema l’Ing. Federico Tedeschi, Coordinatore della Commissione Tecnica di Cortexa: “Premettendo che, come Cortexa, non possiamo commentare, né tantomeno giudicare, un progetto o una realizzazione che non ci è possibile analizzare da vicino, desideriamo invece sfatare la notizia fasulla che il cappotto termico sia un sistema poco resistente, fornendo indicazioni sui test a cui viene sottoposto un Sistema a Cappotto e sui requisiti di qualità dello stesso.” Afferma l’Ing. Federico Tedeschi, Coordinatore della Commissione Tecnica di Cortexa.
“Un Sistema a Cappotto realizzato secondo rigorosi criteri di qualità è in grado di resistere ad aggressioni anche molto violente”
“È infatti importante sapere che il processo di certificazione dei sistemi ETICS, basato su test e prove molto severi e rigorosi, tiene conto di manifestazioni inaspettate e violente e dei cambiamenti climatici: la prova in camera climatica porta i sistemi a temperature oltre i 70 °C, con cicli caldo-freddo che li fanno scendere in pochi minuti sottozero, cicli di bagnatura seguiti da cicli di raffreddamento che li fanno congelare, fino a –20°C, e poi scongelare. A conclusione di tali test non devono verificarsi né crepe né distacchi.
Le prove sui collanti e sull’adesione dei vari strati prevedono resistenze dell’ordine di molte tonnellate al metro quadrato, oltre ogni possibile sollecitazione provocata da un evento naturale. E i fissaggi meccanici possono essere dimensionati in funzione del carico massimo del vento, con prove di verifica anche in dimensioni reali. Venendo alla vicenda in questione, e cioè di un picchio che ha scelto di “bucherellare” un cappotto per ricavarci un nido, tutto dipende dalla resistenza superficiale con il quale il cappotto è stato progettato e realizzato.
Per nostra esperienza, i Sistemi a Cappotto con resistenza alla perforazione di almeno 10 J, che è una resistenza “standard”, non sono di gradimento per i picchi, che non trovano agevole “beccarli”. Per aumentare le resistenze superficiali è possibile poi realizzare sistemi che non vengono perforati con urti da 20 J, o che resistono a fenomeni che difficilmente possono verificarsi, come pallate di grandine che viaggiano a 120 km/h e investono le superfici a 45 gradi di inclinazione, che corrispondono a oltre 25 J di energia, e arrivare fino a Cappotti che non subiscono danni per urti di 60 J.
Tutto ciò funziona se il Sistema a Cappotto viene fornito come kit testato e certificato da un unico produttore, quindi dotato di ETA e marcatura CE, progettato secondo quanto previsto dalla norma UNI 11715:2018 e dal Manuale Cortexa e posato a regola d’arte, preferibilmente da posatori le cui competenze siano state certificate secondo la norma UNI 11716:2018”.
2 Commenti
Anonimo
15 Ottobre 2023 at 8:47Fasulla? La realta dice altro…anche a casa mia un picchio ha fatto un foro sul cappotto…
House Mag
16 Ottobre 2023 at 12:30Buongiorno, la ringraziamo per il suo commento. Il cappotto in questione è stato realizzato da Cortexa? Cordiali saluti